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luglio 18, 2011

UNA PERDENTE DI SUCCESSO NELLA SQUADRA DEL SINDACO


È rimasta senza poltrona solo per pochi giorni, Rosella Sensi. Lo scorso 28 Giugno aveva rassegnato le dimissioni da Presidente dell’AS Roma. Solo 17 giorni dopo entra a far parte della squadra di Alemanno con delega allo Sporte alla promozione della città. [...]

Chissà se il sindaco Alemanno sia stato conquistato dalla capacità manageriali della Sensi quando questa presentò alla stampa in pompa magna il progetto dello «Stadio Franco Sensi», impianto che aveva le stesse probabilità di essere costruito del Ponte di Messina e che infatti è rimasto solo un plastico. Dettagli. Come quello di aver portato Italpetroli alla dismissione e il suo asset più importante, l’AS Roma, vicina al fallimento.

[...] L’unico che a suo tempo non sembrava essersene accorto era Walter Veltroni , che nel 2008 propose alla Sensi la candidatura nelle file del Partito Democratico, idealmente accanto a Calearo. Ma che cosa ha fatto Rosella Sensi fino ad oggi per meritarsi tanta fortuna? Forse quello di aver tenuto in linea di galleggiamento la Grande Roma ereditata dal padre Franco, al prezzo di piroette che hanno portato la società giallorossa a spalleggiare i nemici di sempre? Ma in cambio di cosa? Briciole. In sette anni ai vertici della società, l’AS Roma non ha vinto quasi nulla facendo da sparring partner all’Inter nell’era post calciopoli. Più successo ne ha avuto nel resistere alla tentazione di far diventare il club di Totti come il Chelsea di Abramovic quando nel 2008 ha deciso di rifiutare l’offerta della Inner Circe Sport supportata dal magnate Soros. Anche in questo caso la Sensi ha sfoderato una strategia comunicativa cara al centrodestra in bilico tra negazione («Soros non esiste», il mantra di guru radiofonici vicini alla Sensi poi sbugiardati da Jim Pallotta, socio forte della cordata DiBenedetto), disinformazione e maldicenze (memorabile in tal senso la lettera aperta ai tifosi di Pippo Marra in cui si rispolverano termini antiebraici come «occhiuta rapina»).

Ci si chiede come possa occuparsi della promozione della Capitale nel mondo chi fino a pochi mesi fa aveva, tramite l’AS Roma, un sito internet neanche tradotto in inglese, lingua non troppo conosciuta dal neo assessore. Certo non saranno tutti teneri come Fiorentino Perez. Il patron del Real Madrid si è sperticato di elogi per Rosella: «A te va tutto il mio affetto. Il Real Madrid ed io ti saremo sempre amici». Tanta benevolenza si spiega solo col rimpianto per un interlocutore cui sbolognare a caro prezzo pacchi calcistici come Cicinho e Julio Baptista.

Di Rosella parla bene anche Galliani, vero burattinaio della Lega Calcio, che nonostante tutto non è riuscito a far digerire ai colleghi la candidatura della figlia dell’ex nemico Franco al vertice della Lega al posto del dimissionario Beretta. [...]

Dal nuovo management di Trigoria filtra una certa preoccupazione all’idea di avere ancora a che fare con lei, magari trovandosela dall’altra parte della barricata, in una paradossale riunione operativa sul nuovo stadio (uno vero stavolta e non in scala). Chissà se Alemanno avrà fatto un calcolo di immagine nel coinvolgerla nella sua giunta. Se contava sui tifosi giallorossi, l’hanno informato male.

(sabato 16 luglio 2011 – fonte IlManifesto)