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luglio 20, 2006

Paul Mccartney....sapevi che in realtà lui fosse morto?

Ebbene si non sono impazzito, sembra che il fatto sia avvenuto nel 1966 ed il Paul che tutti conosciamo non è altro che un "fake" come dicono gli inglesi, o meglio un tizio che gli assomiglia molto nella voce e nell'aspetto (dopo alcuni lifting).
La storia è vecchia ma vorrei indicare alcuni siti che sicuramente vi faranno pensare e riflettere, poi ognuno trae le proprie conclusioni...

Il miglior sito per il momento è questo (in inglese):

http://digilander.libero.it/p_truth/

http://digilander.libero.it/jamespaul/index.html

Poi vi sono altri siti italiani che vi consiglio di visitare:

http://www.drivemagazine.net/paul.html

http://digilander.libero.it/atavacron/images/pid.html


http://www.dafflitto.com/beatles/paul_mccartney_e_morto.php


FOTO DEL VERO (in bianco e nero) con foto del FALSO da un album
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Tommasi: "Nessuna firma"
L'ormai ex centrocampista della Roma sul suo futuro: "Non c'è nulla di concreto, solo proposte. Sto valutando con la famiglia la fattibilità di un'esperienza all'estero"
Damiano Tommasi, veronese, 32 anni. Newpress
Damiano Tommasi, veronese, 32 anni. Newpress

19 luglio 2006 - "Solo due righe per confermare ciò che ha detto il mio agente Andrea Pretti... ancora non abbiamo nulla di concreto, proposte ma per ora nulla più". Damiano Tommasi, attraverso una nota sul suo sito internet, spiega di non aver ancora firmato per nessuna squadra, dopo l'annunciato addio alla Roma. Ieri il presidente del Levante, squadra neo-promossa nella Liga spagnola, aveva reso noto di aver raggiunto un accordo con il centrocampista.
"Sono con la famiglia e stiamo valutando se è fattibile o meno un'esperienza all'estero che possa interessare anche le bambine... - afferma il centrocampista veronese - non ho fretta e spero che alla fine la nostra scelta sia equilibrata e che non crei troppo disagio. Mi auguro di essere il primo o quasi ad annunciare la nuova eventuale destinazione. Fra qualche giorno spero anche di poter salutare un po' meglio Roma con una conferenza stampa".
Comotto, il piacere dell'onestà

"Spero sia davvero l'anno zero per il calcio italiano. Sono convinto che la Roma potrà fare una grande stagione: per me la Champions sarebbe un'occasione fantastica"
Gianluca Comotto è nato a Ivrea 27 anni fa. Fotopress
Gianluca Comotto è nato a Ivrea 27 anni fa. Fotopress

CASTELROTTO (Bz), 19 luglio 2006 - Gianluca Comotto da Ivrea vecchio cuore granata. "Dopo tante sofferenze la ruota gira. Avete visto Abbiati? Ha scelto il Toro, segno che le cose cambiano". E’ l’unico a non rispondere in modo politically correct quando gli si chiede un parere sulle sentenze della Caf. "Finalmente un po’ di giustizia è stata fatta: spero che questo sia davvero l’anno zero per il calcio italiano". Moggiopoli, la stangatona e il piacere dell’onestà. "Sono convinto che la Roma potrà fare una grande stagione: per me giocare in Champions sarebbe un’occasione fantastica".
Gianluca Comotto da Ivrea è nato con la valigia: ha girato mezza Italia. Da Torino a Roma, passando per Firenze, dove ha conosciuto la moglie ("E’ tifosa viola, le ho detto di lasciar perdere e tifare per noi"), e Ascoli, dove si è guadagnato il biglietto per la capitale. "Con Giampaolo sono cresciuto anche sotto l’aspetto tattico: è stata un’esperienza fantastica, che mi ha permesso di essere qui". Roma, la Roma, Spalletti. Il tecnico ha spostato Panucci sulla sinitra pur di metterlo alla prova. "Sa che il mio ruolo naturale è l’esterno destro, ma giocherei in qualsiasi zona del campo pur di restare alla Roma". Il timore che debba rifare la valigia c’è. "Non sarebbe la morte di nessuno, però ci resterei male. Sta a me guadagnare la conferma: voglio dimostrare di essere un giocatore da Roma". Giocherà la partita con le sue carte: "La grinta, è la mia dote migliore. Quella davvero non manca mai".

9 Luglio 2006: l'Italia è campione del Mondo per la 4a volta!

9 LUGLIO CAMPIONI DEL MONDO!


Una serata magica. La Nazionale di Lippi batte ai rigori la Francia (dopo l’1-1 al termine dei supplementari) e si laurea Campione del Mondo per la quarta volta nella propria storia. Non è stata una partita facile, i francesi erano partiti meglio e grazie a un discutibile rigore si erano portati in vantaggio al 7’ con un “cucchiaio” di Zidane. La reazione degli azzurri era immediata e al 19’ Materazzi trovava il pari con un gran colpo di testa su corner di Pirlo. Pochi minuti e Toni timbrava la traversa, ancora di testa, ancora su corner di Pirlo.

La ripresa iniziava con una Francia ancora più aggressiva, Henry solleticava Buffon e Cannavaro, l’Italia resisteva ma non aveva più la forza di offendere. Al 56’ Lippi inseriva De Rossi e Iaquinta per Perrotta e Totti, passava 1’ e Toni trovava il 2-1, ma l’arbitro Elizondo annullava per un fuorigioco millimetrico. Si andava ai supplementari, dentro anche Del Piero per Camoranesi.

La Francia aveva una marcia in più, ma Buffon sventava da campione un colpo di testa di Zidane a botta sicura. Poi al minuto 108’ la follia di Zidane che con una testata a Materazzi si faceva cacciare dal campo, chiudendo così la propria carriera. Si andava ai rigori: dal dischetto l’unico errore era di Trezeguet (traversa), poi toccava a Grosso, eroe del Mondiale che, con la sicurezza del predestinato, non falliva il penalty decisivo. E subito dopo tutti a gridare: “Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!”.

La passerella azzurra per le vie di Roma

10 LUGLIO
IL RITORNO DEGLI EROI
Attesi dalle massime autorità e da migliaia di tifosi, nel tardo pomeriggio gli azzurri facevano rientro in Italia atterrando all’aeroporto romano di Pratica di Mare. Subito dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il premier Romano Prodi e la consegna delle onorificenze da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Poi l’abbraccio stretto e infinito con la folla in festa assiepata in un unico corpo lungo il tragitto del pullman che portava in trionfo Lippi e i suoi 23 campioni verso il tripudio del Circo Massimo: secondo le stime, i tifosi accorsi nelle strade di Roma erano oltre due milioni.

11 LUGLIO IL CASO ZIDANE-MATERAZZI
Mentre le emozioni della festa sono ancora vive negli occhi e nei cuori dei tifosi, lo strascico dell'espulsione di Zidane non si esaurisce. La Fifa decide di aprire un'inchiesta «per chiarire tutte le circostanze dell'episodio» e l'opinione pubblica internazionale si divide tra difensori e accusatori del campione francese.
Il compagno di squadra Gallas attacca Materazzi, accusandolo di aver provocato Zizou. Materazzi si difende, rivelando di non aver nulla da farsi perdonare. Permane il mistero sulle frasi rivolte dal difensore azzurro al capitano francese, ma resta soprattutto la violenza - e la follia - del gesto di Zizou.

12 LUGLIO L'ADDIO DI LIPPI


Era nell'aria, ma l'ufficialità è arrivata solo nella giornata di mercoledì, a tre giorni dalla finale di Berlino: Marcello Lippi lascia la Nazionale italiana, e lo fa da trionfatore. Una scelta forse discutibile, ma sicuramente da rispettare. Il tecnico viareggino ha sofferto le critiche susseguenti lo scandalo di Calciopoli, c'era chi voleva un suo allontanamento dalla Nazionale prima dell'inizio del Mondiale. Sarebbe stato un errore: Lippi ha costruito questa squadra con pazienza, cementando un gruppo che in Germania si è rivelato solido e compatto, risultando il vero punto di forza degli azzurri.

L'addio di Lippi lascia sicuramente un vuoto importante, ma non ridimensiona le ambizioni future della Nazionale. Tra i 23 eroi di Berlino c'è un gruppo di giovani sui quali si potrà investire senza esitazioni, per regalare all'Italia e agli italiani altre notti magiche come quella del 9 luglio 2006.