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maggio 29, 2008

L' AC MotoService finalmente s'impone nel torneo
una prestazione eroica contro Mediaworld

Dopo 2 sconfitte la squadra AC Motor Service vince dominando il match contro il team Mediaworld.Nonostante l'afa, la squadra corre, combatte e va in goal più volte con De Falco, Martinelli, Amore e Coppotelli.Ottime parate da parte di Denni, incerto solo in un'occasione.
I numerosi spettatori ( 2 ) hanno festeggiato fino a tarda notte!!!


Nella foto Martinelli al tiro in un'azione di gioco.
JOE TACOPINA ARRIVA A ROMA



Joseph Tacopina all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino di Roma. L’avvocato uomo di fiducia di George Soros è arrivato come preannunciato ieri dal New York Post per concludere la trattativa per l’acquisto della AS Roma. Sarà vero, sarà falso? Aspettiamo fiduciosi..


maggio 26, 2008

Trionfa la Roma: «Noi i Campioni»
Inter battuta 2-1 in finale



ROMA, 24 maggio – La Coppa Italia l’ha alzata al cielo Francesco Totti davanti al presidente della Repubblica Napolitano. Una maglia bianca addosso con dietro il numero 9 grande (tante le volte che l’ha vinta la squadra giallorossa) e la data di oggi, 24 maggio 2008. Una maglia che indossavano anche tutti i suoi compagni per festeggiare in un Olimpico in delirio. La Roma ha avuto ragione dell’Inter prendendosi la rivincita sei giorni dopo aver dovuto arrendersi nella corsa scudetto. Un successo che Rosella Sensi, alla fine della partita paragona al tricolore e dedica a una persona speciale: «Questa coppa è per il presidente Franco Sensi, è meritata quanto lo scudetto. Una grande vittoria strameritata come tante altre che non sono arrivate. I campioni d'Italia siamo noi».

DECISIVI MEXES E PERROTTA – A decidere l’ennesima puntata della sfida infinita fra le due squadre sono stati Mexes (stupenda girata di destro ) e Perrotta (tocco facile dopo un bel triangolo con Vucinic), al termine di un match aperto, pieno di emozioni e in dubbio fino all’ultimo. Soprattutto perché l’Inter, che aveva subito il tremendo uno-due a cavallo fra primo e secondo tempo, ha reagito bene e, grazie alle mosse di Mancini, ha trovato in Pelè (entrato al posto di Stankovic) un trascinatore (e non solo per il gol). I nerazzurri, dopo aver accorciato le distanze, hanno sfiorato anche il clamoroso pareggio, con uno stupendo colpo di testa di Burdisso che ha centrato in pieno il palo. Ma il forcing nerazzurro non ha portato altri frutti: è finita con la Roma a festeggiare in campo. Mentre Totti e De Rossi alzavano la Coppa sotto la Curva Sud, Vucinic correva per il campo con l’automobilina del soccorso medico. E’ la serata della rivincita giallorossa.

LA GIOIA DI TOTTI - «Quest'anno abbiamo trovato una squadra un pò più forte di noi, un poco...». Francesco Totti rende omaggio all'Inter vincitrice del campionato ed insieme promette rivincite durante la festa. «Vincere la coppa in casa dà una grande soddisfazione - ha aggiunto Totti ai microfoni Rai - il nostro pubblico se lo merita. Cosa significa? La continuità della nostra competitività».

LA DEDICA DI SPALLETTI - Felice per la vittoria ovviamente anche Luciano Spalletti: «Per noi è una grande soddisfazione - ha detto ai microfoni di Roma Channel - Questa coppa la dedichiamo a Franco Sensi e a tutti i tifosi. I campioni d’Italia? Sono quelli dell’Inter, noi siamo secondi ma non perdenti, lo dicono i numeri di vittorie fatte in tutto il campionato».

LA FELICITA' DEI PROTAGONISTI - «Ci siamo tolti una grande soddisfazione», dicono sorridendo a fine partita i match winner Philippe Mexes e Simone Perrotta. «Ho fatto il primo gol del campionato e l'ultimo della stagione - dice il difensore francese - Daremo ancora di più il prossimo anno, vogliamo vincere altri trofei». La curva sud canta 'I campioni d'Italia siamo noi', Perrotta è d'accordo in parte: «Virtualmente forse lo siamo, ma non sulla carta. Stasera però ci siamo tolti una bella soddisfazione. Abbiamo fatto una stagione strepitosa, meritavamo questa coppa. Questa è stata una stagione che ricorderemo per molto tempo. A momenti lo sbaglio quel gol... sono stato fortunato». Felicità anche nelle parole di Cassetti: «Abbiamo vinto contro i campioni d'Italia vuol dire che ce la possiamo giocare alla pari». Lo segue Aquilani: «Vincere questa Coppa dà una doppia soddisfazione perchè abbiamo battuto i campioni d'Italia». Chiude Vucinic: «È fantastico vincere qui speriamo di continuare a farlo».

ROMA-INTER 2-1
ROMA (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Juan, Mexes, Tonetto; De Rossi, Pizarro; Giuly (21' st Cicinho), Aquilani (46' st Panucci), Perrotta (28' st Brighi); Vucinic. A disp. Curci, Antunes, Mancini, Esposito. All. Spalletti
INTER (4-1-4-1): Toldo; Maicon, Burdisso, Chivu, Maxwell; J. Zanetti (45' st Crespo); Balotelli, Vieira, Stankovic (1' st Pelè), Cesar (17' st Jimenez); Suazo. A disp. Julio Cesar, Fatic, Maniche, Solari. All. Mancini
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno
Marcatori: 36' pt Mexes (R), 9' st Perrotta (R), 15' st Pelè (I)
Note: ammoniti Perrotta, Vieira, Vucinic, Burdisso, Pelè. Recupero 1' pt, 6

maggio 21, 2008

MIRKO VUCINIC 9
Il Genio Dei Balcani




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A BELLI!!!!!

JE LA POTETE FA!!!


maggio 19, 2008

NEL FILMATO SOTTO CI SONO I PUNTI CHIAVE DELLO SCUDETTO
CHE L'INTER HA RUBATO PER LA TERZA VOLTA.
COMPLIMENTI MORATTI, MANCINI E TUTTI I BUONISTI DELLA TV ITALIANA


maggio 16, 2008

ONORE A MISTER SPALLETTI.
In questo bellissimo articolo vengono spiegate tutte le differenze fra Spalletti e Mancini ottimo giocatore ma allenatore raccomandato.
Se Roberto Mancini ha sempre avuto il phisyque du rôle
per un ruolo di primo piano nello squinternato
mondo del calcio italiano, Luciano Spalletti è invece
uno che al gessato giusto s’è dovuto affezionare nel tempo
e adesso, giustamente, non lo molla più. E parlare di look
per introdurre il discorso sull’allenatore della Roma non è
un vezzo del cronista. Non per caso, infatti, quando è stato
chiesto allo scarsicrinito tecnico toscano cosa invidiasse al
collega di Jesi la risposta è stata pronta: «Il ciuffo». Quel che
Spalletti non poteva dire riguarda invece tutto il resto che
divide i due contendenti dello scudetto, e cioè che uno è
sempre stato in grado di ottenere tutto quel che voleva e che
l’altro invece ha sempre dovuto far di conto con quel che c’era
in casa. Così i gemelli diversi hanno coltivato le rispettive
differenze fino a farne un rispettivo motivo di vanto. E domenica
se vince Roby sarà la conferma che nel calcio conta
solo farsi comprare i giocatori giusti dal presidente giusto
nel momento politico giusto. Ma se prevarrà Lucio sarà la
dimostrazione che nel calcio contano più il lavoro sul campo
e il buon senso dietro la scrivania.
Ai soldi sono entrambi legati. Magari con richieste diverse.
Come già raccontato, Mancini trattava i contratti direttamente
con Geronzi che poi chiedeva a Cragnotti i piani
per rientrare. Spalletti invece s’è ritrovato alla Roma proprio
nel momento in cui lo spettro del fallimento aleggiava
su Trigoria, logico che oggi i due stipendi viaggino su piani
così lontani tra di loro, a dispetto di ogni risultanza del campo.
Così l’allenatore della Roma guadagna 160.000 euro al
mese, mentre l’interista sfiora i 500.000. E quando Mancini
ha via via abbandonato le società che avevano creduto in
lui (lo fece con la Samp da giocatore, l’ha fatto con la Fiorentina
e con la stessa Lazio da allenatore, e ora si prepara a
farlo con l’Inter, perché nessuno ha dimenticato quella minaccia-
promessa in conferenza-stampa subito dopo l’ennesima
eliminazione dalla Champions League) al massimo ha
suscitato qualche parola di risentimento da parte dei tifosi
e dei dirigenti traditi. Spalletti invece ha dovuto pagare di
tasca sua, l’equivalente di 250.000 euro, rinunciando al premio
per la qualificazione in Champions League che s’era
meritato guidando l’Udinese nel suo anno migliore prima
di arrivare a Trigoria.
All’Udinese era arrivato una prima volta nel 2000 dopo
aver patito un po’ di sofferenze in panchina a Genova (sponda
Samp), dove fu esonerato e richiamato, e a Venezia (eso-
S nerato), le prime dopo i trionfi di Empoli. Lì, dalle parti di
casa sua (è nato a Certaldo, vissuto a Sovigliana e ora risiede
a Montespertoli), Spalletti è diventato uomo, giocatore
e allenatore, dopo aver messo la testa a posto avendo calmato
gli spiriti bollenti da viveur con la bella Tamara, una commessa
del supermercato in cui ai tempi di Spezia il nostro
andava a far la spesa. Spezia, Viareggio, Empoli da giocatore,
Empoli, Genova, Venezia, Udine, Ancona e ancora Udine
da allenatore, posti di provincia o città di mare, posti per
gente semplice e menti raffinate, inevitabile che la formazione
di Luciano prendesse linfa da luoghi così, inevitabile
che proprio a Roma trovasse la sua consacrazione, in una
città eterna, sacra, aperta e d’arte. Quand’è arrivato a Roma,
con Tamara al fianco e i loro due bellissimi bambini, ha usato
parole in linea con i principi della sua vita: «Se riusciremo
a fare cose normali potremo toglierci le nostre belle soddisfazioni.
E provare anche a vincere qualcosa». Non è un
profeta, è un uomo saggio.
Mai pensava, giocando, che uno come lui potesse insidiare
i troni alati dove volteggiavano quelli come Mancini.
Mediano di rottura uno, finissimo trequartista l’altro, Spalletti
pensava a fermare gli altri quanto Mancini a saltarli come
birilli. Eppure a vederli in panchina il pragmatico è l’interista,
che s’è fatto dare i migliori sul mercato e ha solo provato
a metterli d’accordo (con scarsi risultati soprattutto disciplinari),
mentre il geniaccio ispirato è l’altro, che per due
anni non poteva chiedere acquisti e che facendo di necessità
virtù ha trasformato gli svogliati orfani di Capello in assatanati
quanto equilibrati virtuosi a caccia del gol più bello.
Totti è l’uomo che li mette d’accordo, per l’affinità tecnica
che aveva con uno e per quella morale che ha scoperto
con l’altro. Pizarro l’elemento di discordia, per com’era tenuto
in panchina a Milano prima di diventare il faro della
nuova Roma. Chivu lo scippo maldigerito, Mancini (nel
senso di Amantino) il furto che non sarebbe mai rinfacciato.
Quanto alle ombre, nel passato e nel presente di Spalletti
ce ne sono solo nelle chiacchiere di qualche vendicativo
fomentatore da bar. Ma ai sospetti di chi malignava sulle capacità
dinamiche del suo Empoli, il tecnico ha sempre risposto
mettendo a disposizione cartelle cliniche e test in laboratorio.
Il suo doping si chiama Bertelli, il preparatore di
uno staff che resta immutabile negli anni. Anche in questo
c’è una bella differenza.

maggio 15, 2008

SBRANDIZZARE UN NOKIA TIM,VODAFONE,WIND e TRE

Avete acquistato un cellulare symbian Nokia marchiato con un operatore e vorreste avere un software no-brand?
Ora vi dico come rimuovere il brand:

dato che aggiornare un cell brandizzato
utilizzando un product code di un no brand non è una
pratica correttissima, tenete presente che correte rischi
di perdere la garanzia in caso di problemi e conseguente
ricorso al CA. L'utilizzo del product code viene incontro
a chi ha un cell di importazione non europea che in caso
di aggiornamento presso assistenza potrebbe perdere la
lingua italiana. Fermo restando che l'aggiornamento
fatto via NSU, è fatto in via ASSOLUTAMENTE ufficiale
dal momento che è uno strumento messo a disposizione
dalla Nokia per l'aggiornamento da casa del proprio
cellulare. Non per ultimo se aggiornate il vostro cell
passando dal brand a no brand, la garanzia non sarà più
valida


Con Nemesis Software Suite (NSS) è possibile modificare il product code del proprio cellulare in modo da renderlo in tutto e per tutto un telefono "italiano" e no brand, cosa utile anche per il suo futuro ed eventuale aggiornamento. Questo perché non tutte le versioni firmware che vengono rilasciate per un modello vanno da subito bene. Se, infatti, un telefono ha brand Vodafone o Tre, ad esempio, può essere che gli aggiornamenti per il modello no brand escano prima che per quelli brand. In pochi secondi l'utente può modificare il product code del proprio telefono così da renderlo "libero" a tutti gli effetti e libero dagli interventi interni dei vari gestori.

Come già detto questa nuova vita non comprende la possibilità di sbloccare il cellulare che resterà, a livello di SIM, legato all'operatore o alla SIM Card con la quale viene venduto, a seconda dei casi.

LAGUIDE IN ITALIANO CON I CODICI E LA PROCEDURA E' QUI SOTTO:

http://www.cellomania.com/wp/?p=36

maggio 08, 2008

Redditi degli italiani anno 2005

Ho trovato su un sito questi 2 link, dato che anche il sole 24 ore li pubblica al momento curiosiamo anche noi....

RIMOSSO LINK Parte 1

RIMOSSO LINK Parte 2