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marzo 12, 2009

Spalletti: «Zero titoli, ma Roma fuori a testa alta»

Ai rigori passa l'Arsenal. La Sensi: «Squadra unica»

ROMA, 12 marzo - Rigori ancora una volta fatali alla Roma, che viene eliminata dalla Champions League perdendo dal dischetto a oltranza contro l'Arsenal. E dire che i giallorossi avevano pareggiato i conti dell'andata grazie al gol in avvio di Juan, ma - dopo aver fallito alcune clamorose occasioni per chiudere i conti - hanno pagato l'imprecisione dal dischetto di Vucinic e Tonetto. Dopo Juve e Inter anche i giallorossi si arrendono e per gli inglesi è un 3-0 che non ammette repliche. Ma come bianconeri e nerazzurri anche la Roma esce a testa alta dopo una maratona intensa e ben giocata, in chiara emergenza per una catena senza fine di infortuni. Ma Spalletti e i resti della sua Roma giocano col cuore e col cervello,

LA PARTITA - L'Olimpico offre lo scenario delle serate di gala, Spalletti rinuncia a Baptista in partenza inserendo Pizarro con Brighi e Tonetto contraltare di Taddei sulle fasce. Ma già al 5' il colpo di scena temuto da Spalletti: Juan salva sontuosamente in scivolata e si procura un infortunio muscolare. Si fa medicare, stringe i denti, torna in campo e al 9' sigla il gol del vantaggio: azione sulla sinistra di Tonetto, palla a Totti che crossa rasoterra. Velo di Taddei e Juan arriva, controlla e fa secco Almunia. L'Olimpico esplode, l'Arsenal tenta di reagire ma la difesa, con Diamoutene secondo centrale, regge. E al 22' la Roma si distende e sfiora il raddoppio: Motta scende e al limite dell'area scarica un tiro che Almunia respinge. Il giovane esterno riprende e crossa, il gran tiro è di Taddei e il portiere salva in angolo. L'Arsenal risponde Sagna. Poi al 27' Juan getta la spugna tra un uragano di applausi e subentra Bapista. Riise si sposta centrale con Diamoutene con Tonetto che scala esterno sinistro. L'Arsenal preme con qualche spunto di Nasri ma Bendtner è confusionario. Al 42' contropiede della Roma con l'onnipresente Motta che si libera di Clichy: l'esterno entra in area, il francese si arrangia e lo spinge. Sospetto rigore, ma Mejuto Gonzales lascia proseguire. Nelle ripresa Roma ancora in avanti, ma né Baptista (almeno due occasione clamorose), né Totti riescono a trovare il gol qualificazione. Ai supplementari Doni rischia su Walcott, poi Totti mette i brividi ad Almunia. La lotteria dei rigori sorride all'Arsenal: l'ultimo errore è di Tonetto, con onore ma la Roma è fuori.

AMAREZZA SPALLETTI -
«Usciamo a testa alta. Abbiamo dato tutto e non possiamo rimproverarci proprio nulla». Luciano Spalletti è ovviamente affranto per l'uscita dalla Champions ma esalta la partita tutta cuore della sua Roma alquanto incerottata. «Avremmo meritato qualcosa in più. Purtroppo è andata così. Avevamo preparato anche i rigori, tanto da aver messo in campo Montella all'ultimo. Bisogna imparare anche a perdere. Dobbiamo essere fieri di ciò che abbiamo fatto», ha detto il tecnico giallorosso che poi ha esaltato il calore dei tifosi della Roma: «E' stata una bella notte, proprio per la cornice e la partecipazione emotiva del pubblico e per quello che i ragazzi hanno saputo fare in questi momenti di difficoltà. Io però, nonostante l'emergenza, in panchina ero abbastanza tranquillo. Noi siamo stati bravi, abbiamo giocato la partita come volevamo e dovevamo disputare. Mi aspettavo di passare il turno perchè sarebbe stato meritato». Quattro inglesi avanti. Le italiane, invece, tutte fuori: «Loro a livello di mentalità hanno qualche vantaggio nei nostri confronti, soprattutto per come gestiscono le pressioni. Loro sono squadre molto attrezzate e molto serene e tranquille. In Italia invece stiamo sempre con il fucile puntato, con l'ansia da vigilia. Siamo sempre troppo sotto stress e i nostri sono ragazzi giovani che subiscono certe situazioni. Zero titoli? A me spiace che l'Inter e la Juve siano uscite. Soprattutto la Juve avrebbe meritato di più. Mi spiace per i tifosi che avrebbero meritato un epilogo diverso».



DELUSIONE ROSELLA SENSI - Anche la Roma esce dalla Champions, ai rigori, e per Rosella Sensi è una sconfitta a testa alta: non solo per la squadra giallorossa, ma per tutto il calcio italiano. «Il nostro calcio non esce ridimensionato da questo confronto con quello inglese - ha detto la presidente della Roma, dopo il ko ai rigori con l'Arsenal - Stavolta per me è una serata davvero difficile. Ma si riparte da questa serata, dal cuore con il quale la squadra ha giocato per 120 minuti. Un grazie a tifosi e giocatori, abbiamo visto una Roma unica. Ora si riparte da Roma, con grande cuore e professionalità». La Sensi comunque non ha nascosto la sua delusione: «Giocatori, tifosi, tutti, siamo stati uniti. Parlo a fatica, veramente - ha ammesso -. Credo vadano ringraziati tutti, e c'è un enorme rammarico per un risultato quantomeno immeritato. Si parla a fatica dopo questa delusione. Ho un ruolo di grande responsabilità ma sono molto tifosa».



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