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luglio 20, 2006

Comotto, il piacere dell'onestà

"Spero sia davvero l'anno zero per il calcio italiano. Sono convinto che la Roma potrà fare una grande stagione: per me la Champions sarebbe un'occasione fantastica"
Gianluca Comotto è nato a Ivrea 27 anni fa. Fotopress
Gianluca Comotto è nato a Ivrea 27 anni fa. Fotopress

CASTELROTTO (Bz), 19 luglio 2006 - Gianluca Comotto da Ivrea vecchio cuore granata. "Dopo tante sofferenze la ruota gira. Avete visto Abbiati? Ha scelto il Toro, segno che le cose cambiano". E’ l’unico a non rispondere in modo politically correct quando gli si chiede un parere sulle sentenze della Caf. "Finalmente un po’ di giustizia è stata fatta: spero che questo sia davvero l’anno zero per il calcio italiano". Moggiopoli, la stangatona e il piacere dell’onestà. "Sono convinto che la Roma potrà fare una grande stagione: per me giocare in Champions sarebbe un’occasione fantastica".
Gianluca Comotto da Ivrea è nato con la valigia: ha girato mezza Italia. Da Torino a Roma, passando per Firenze, dove ha conosciuto la moglie ("E’ tifosa viola, le ho detto di lasciar perdere e tifare per noi"), e Ascoli, dove si è guadagnato il biglietto per la capitale. "Con Giampaolo sono cresciuto anche sotto l’aspetto tattico: è stata un’esperienza fantastica, che mi ha permesso di essere qui". Roma, la Roma, Spalletti. Il tecnico ha spostato Panucci sulla sinitra pur di metterlo alla prova. "Sa che il mio ruolo naturale è l’esterno destro, ma giocherei in qualsiasi zona del campo pur di restare alla Roma". Il timore che debba rifare la valigia c’è. "Non sarebbe la morte di nessuno, però ci resterei male. Sta a me guadagnare la conferma: voglio dimostrare di essere un giocatore da Roma". Giocherà la partita con le sue carte: "La grinta, è la mia dote migliore. Quella davvero non manca mai".

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